giovedì 30 agosto 2012

100 Wedding Cupcakes!

Chi mi conosce sa che adoro le sfide, ma allo stesso modo le temo. Il timore, però, dal canto suo, mi spinge a migliorare, cercare, studiare, sperimentare e poi... Perfezionare.
Per non tirarvela per le lunghe.. il prossimo mese preparerò 100 wedding cupcakes!
La sposa è Cecilie del Pane di Cecilia. Un giorno ho portato dei cupcakes semplicissimi a lavoro e, evidentemente, le sono piaciuti, così mi ha chiesto di farle questo favore! Io mi sento onorata e tremo come un budino dalla voglia di iniziare il prima possibile. A volte mi sveglio di notte pensando a come decorare, sistemare e trasportare i cupcakes! 
Dal momento che Cecilie mi ha "lanciato questa sfida", ho pensato di creare tre campioni, in modo che  anche il suo compagno, Michael, potesse assaggiarli. Insieme hanno scelto quali preferiscono.
Non mi va di svelarvi tutto: in sintesi ho deciso di fare due basi differenti una semplice e l'altra... Con chiari riferimenti alla cultura papillo-gustativa scandinava (Cecilie e Michael sono Danesi).
Per la decorazione ho deciso di concentrare tutto su due colori, combinandoli e alternandoli onde creare eleganza anziché confusione e squilibrio.

Nella speranza che i Wedding Cupcakes non siano destinati ad aprire il tag "I disastri. Quando il senno di poi dovrebbe venire prima"...

Vi saluto e vado in vacanza una paio di settimane.

See you later
-__-


Who really know me is aware that I do love the challenge but, at the same time , I am a little scared as well! Anyway the temptation is too strong! I will make 100s Wedding Cupcakes.

Once upon a time... was a raining Sunday and I started to cook cupcakes: 24. The day after I brought some of them at work and one of my collegue, Cecilie (eating), was quite intrigued. After few days, she came to me and told: "I would like ask you to make something like100 cupcakes for my wadding... Can you?" I was happy/scared, but more happy then scared, so I decided after 3 seconds to make them! Of course I can!|
You should know that Cecilie and Michael are Danish, so I decided to mix Italian, English and Danish culture in these Cupcakes.
I would not tell you more then that, I like to let you know in september how they have been... Hopefully the Wedding Cupcakes are not going to open the tag "Disaster. When 'I knew' should come before".
For now I will just take a break: I'm going in holidays in the South of Italy where I come from... Really looking further for italian food.
I have always criticized some Italians who cannot live without Italian food: I have to admit that sometime I am even worse! Anyway, I try to find something similar, such as a colour or a consistency and there it comes: a new flavour, a new recipe!

That's all for now... See you in a couple of weeks...maybe more! 
At last but not least, sorry for my English, that someone calls Englishky!

Arrivederci
C_a

domenica 12 agosto 2012

Al Fassia Restaurant in Windsor



Oggi vorrei presentarvi un ristorante di Windsor in cui io e il mio compagno abbiamo mangiato qualche giorno fa. Ciò che mi ha attratto di Al Fassia è l'atmosfera quasi domestica che ho respirato ogni volta passandoci davanti. Una volta entrata, la sensazione di familiarità ha trovato conferma nella combinazione unica di odori provenienti dai fornelli.

Fateci caso: quando andate a trovare un amico, una vecchia zia, non c'è un odore ma quell'odore: una combinazione casuale ma costante che dà carattere a una casa. In questo caso, un ristorante. Probabilmente l’identità di Al Fassia è nel menu: sempre lo stesso da oltre 10 anni.
Chiari riferimenti alla cultura marocchina e nord africana sono sulle pareti, nelle incisioni delle posate e nelle occhiaie scure del cuoco che, ogni tanto, spunta dalla cucina.

Altro aspetto che ho gradito sono i tavoli accoglienti: per una cena "a due" fortunatamente non ci si ritrova in uno spazio angusto.

Ma ora la presentazione dei piatti.


Antipasto: 
Crevette Royale.Gamberoni con pomodoro speziato e salsa d'aglio.

Cercherò di descrivere tutti i sapori di questo piatto, devo dire molto interessante. Inizialmente ho avvertito un sapore aspro. Pensavo fosse il pomodoro, a volte acido e inospitale.  Ma questa prima sensazione non mi convinceva. Per cui ho cercato di capire meglio e con pazienza se mi stava sfuggendo qualcosa. Ed eccolo: il limone! Non mi sarei mai aspettata tale ingrediente in una salsa per il resto, calda, corposa e rustica.

A completare la "reazione gustativa" ci pensano, immediatamente dopo, l'aglio e una sapiente combinazione di spezie. Alla fine, arriva lui: il gambero. Carne soda ai punto giusto e profumo delicatissimo. Nonostante il gambero rappresenti la parte più timida del piatto, dal gusto meno irriverente rispetto agli altri, è proprio lui a lasciare per ultimo il palato.


Primo Piatto:

Cous cous au boeuf. Cous cous con carne di manzo e verdure fresche.
Ripensare a questo piatto mette fame!
La composizione era interessante: carote e zucchine coloravano un compatto strato di cous cous, il quale nascondeva un cuore tenero e saporito di carne di manzo. Affondando il cucchiaio e assaggiando insieme i tre elementi principali, li ho avvertiti entrare in relazione l’un l’altro non solo nel sapore, ma soprattutto nella consistenza uniforme e perfetta. Penso che proprio la naturale ed equilibrata interazione degli ingredienti renda il Cous Cous di Al Fassia un piatto degno di nota.

Dopo il primo eravamo ormai sazi e mi dispiace non aver provato il dolce: avrei scelto Bastilla À la Glace accompagnato dal gelato alla vaniglia. Magari la prossima volta!
Spero che questa recensione vi sia stata utile o che si riveli tale: ricordate di mangiare non solo con gli occhi, la bocca e lo stomaco. Usate il tatto, anche quello del palato. Ascoltate gli odori e il susseguirsi dei sapori. Vi aiuterà a giudicare meglio cosa va e cosa non va in ciò che mangiate.
Alla prossima settimana

C_a



domenica 29 luglio 2012

Bruschette Salmone, Menta e Lime

Questa settimana in Inghilterra è finalmente arrivata l'estate. Lunedì ho trascorso la pausa pranzo in un parco: i bambini giocavano con l'acqua fresca di una fontana, invece che saltare nelle pozzanghere, mentre le mamme tenevano in mano la crema solare "protezione 1000" anziché ombrelli, stivaletti e impermeabili. Nonostante questi chiari segni di summer-time, il bel tempo, così com'è arrivato, inizia già a tentennare.
Prima che fosse troppo tardi, mi sono regalata un aperitivo in giardino niente male...

Ingredienti:

100g Salmone scozzese speziato ai 4 pepi (verde, nero, rosa e grigio)
2 fette del Pane di Cecilia
Burro QB
2 foglioline di menta
1 spicchietto di lime
Olio extravergine di oliva QB


Consiglio: ho congelato la menta perché non ne faccio un uso frequente. Questo mi ha permesso di sbriciolare le foglie anziché tagliarle, e trovarne metà appiccicate alle dita e metà nella ciotola.

Ho tostato il pane per circa 3 minuti e tirato fuori dal frigo il salmone. Nel frattempo ho preparato il condimento. Ho preso la ciotolina dove ho sbriciolato le foglie di menta e ci ho aggiunto olio e lime. Suggerisco di non usare molta menta, perché, nonostante il sapore predominante del salmone, tende a colpire soprattutto l'olfatto, ossia il senso con più lunga memoria e durata. Se la menta si insinua nelle narici, difficilmente godrete del sapore di un buon salmone e questo è un peccato!
Come potrete notare, tutti gli ingredienti hanno uno specifico e forte sapore: l'olio, la menta, il salmone e i pepi.
In cucina tanti sapori forti a volte entrano in competizione e invece di creare un'armonia, si crea un susseguirsi di sapori che stressano il palato.
Per questo motivo ho preferito utilizzare un pane "semplice". Ma soprattutto ho utilizzato il burro che in questa ricetta ha il ruolo del diplomatico: prima tra la il pane caldo e croccante e il salmone freddo e morbido, e poi tra tutti i sapori.

Quando le fette di pane saranno pronte, spalmate il burro, tanto quanto basta a renderne la superficie dorata. Stendeteci sopra il salmone e con un cucchiaino distribuite la salsina di menta e lime.

Queste le mie bruschette. Erano davvero buonissime!




sabato 21 luglio 2012

Il Pane di Cecilia


Nota personale: per chi non mi conosce, io adoro fare il pane! In Italia con le mie amiche organizziamo, quando si può, una Festa del Pane. Qui un link all’ultima edizione http://www.flickr.com/photos/21541849@N05/2541425122/in/photostream/

Ma ora la ricetta! A proposito, Cecilia è una mia collega  danese che mi ha fatto scoprire un piccolo trucco per rendere il pane croccante.Quindi questa ricetta è dedicata a lei. Qui potete trovare il suo blog :] http://dahlgraversen.blogspot.co.uk/2012/07/verdens-bedste-brd.html

Questo tipo di pane richiede circa 14 ore di lievitazione e 45 minuti di cottura. Quindi magari fate l’impasto la sera prima.

Ingredienti:
500ml acqua tiepida
625g farina tipo “00”
2g lievito di birra
2 cucchiaini di sale

Consiglio: il lievito di birra ha una scadenza breve, per cui quello che vi avanza potete tranquillamente congelarlo.

Preparazione: dagli ingredienti potete capire che il lievito da utilizzare è davvero poco. Quindi, il pane dovrà crescere diverse ore.
La prima cosa da fare è prendere una ciotola grande e versare l’acqua. Dopo di ché, sciogliete bene il lievito nell’acqua e aggiungete la farina e il sale. Con un cucchiaio di plastica o un lecca-pentola, girate fino a che tutta la farina sarà bagnata. Lavorate il minimo indispensabile. Questo pane, come avrete capito, è pigro, non ha voglia di fare troppo movimento. Il pane giusto per il week-end!
L’impasto risulterà molliccio, ma omogeneo. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate lievitare per 12 ore in frigo, ma se non avete spazio,non importa potete lasciarlo fuori, ma evitate luoghi troppo caldi e asciutti.

Dopo 12 ore (o anche un po’ in più non importa), prendete una pirofila media, ungetela con un po’ di olio e infarinatela grossolanamente;  su un piano spargete un pugno di farina e, sempre con il lecca-pentola, rovesciate con delicatezza l’impasto sul piano infarinato.
Come vedrete dopo 12 ore l’impasto oltre a essere pigro si è anche appesantito, quindi anche adesso cercate di fargli fare meno movimento possibile. Non c’è bisogno di impastare. Prendetelo ai lati e piegateli verso il centro, prima l’uno e poi l’altro. Fate lo stesso con gli altri due lati rimasti. Fatto ciò, mettete l’impasto nella pirofila e coprite di nuovo.
Fate crescere per 2 ore.

Mentre il pane cresce, procuratevi una casseruola grande con il coperchio. Non deve essere necessariamente costosa o di marca, l’importante è che abbia il coperchio a tenuta termica e che sia di ghisa o argilla. Insomma, pesante!
Accendete il forno a 250°C una mezz’ora prima che l’impasto sia pronto. Infilate la casseruola senza il coperchio e dopo che il forno ha raggiunto la temperatura, aspettate circa 15-20 minuti. È importante che tutte le parti metalliche e la casseruola siano caldissime, altrimenti il pane rischia di bruciare.
Quando l’impasto è pronto, prendete la casseruola dal forno, riempitela con l’impasto senza ungerla,  infarinate leggermente il fondo e coprite con il coperchio. L’impasto non deve superare la metà del volume totale. Infornate.
Cuocere il pane con questa tecnica permette di mantenere intatta l’umidità all’interno dell’impasto e, al contempo, di avere una crosta croccante, anzi croccantissima!
Dopo 30 minuti, togliete il coperchio e abbassate la temperatura a 230°C.
Quando il pane avrà finito di cuocere, sfilatelo subito dalla casseruola perché ghisa e argilla trattengono il calore e ciò potrebbe far “sudare” il pane e renderlo molliccio.
Dopo 20 minuti potete tagliarlo e servirlo.

Consiglio: questo tipo di pane dura diversi giorni. Il modo migliore per conservarlo è in una sacca di cotone.
Eccovi il mio! Che dite? Lo portiamo alla prossima Festa del Pane??


















Il pane era caldo e croccante e non ho resistito...














... La morte sua!


domenica 15 luglio 2012

Butternut Squash al Forno con Olive e Pomodorini

Riprendendo il discorso nel post Butternut Squash al Forno - Preludio devo ammettere che questo tipo di zucca ha un'indole interessante. Molto dolce, arancione e farinosa, lega bene con diversi caratteri: amaro come le olive, oppure acidulo come i pomodorini.
Detto ciò passiamo alla ricetta.

Ingredienti per 2 persone:
1 (zucca) batternut squash di circa 1 kg
15 - 20 olive nere e verdi piccole e con il nocciolo
10 pomodorini rossi freschi
2g di sale
3g di origano
2 spicchi d'aglio
5ml di olio d'oliva

Preriscaldate il forno a 180°C. Tagliate la Butternut Squash a fette da mezzo centimetro e adagiatele su una teglia antiaderente. Tagliate i pomodorini e gli spicchi d'aglio in due e uniteli alla zucca. Infine, unite l'olio, il sale, le olive e l'origano. Mescolate tutto fino a che tutte le fette di zucca non saranno ben oleate.
Fate cuocere per 20 minuti. Quando l'aglio alla vista vi sembrerà croccante e marroncino, allora la zucca sarà pronta.

Consiglio: io ho accompagnato questo piatto con un formaggio stagionato e molto saporito, così da contrastare con il dolce della zucca. In Italia credo che opterei per del provolone Auricchio Piccante, oppure una provola di Agerola - mi viene da piangere quando penso a certi sapori!
Può essere un'idea diversa per un aperitivo o un antipasto  leggero che unisce tanti sapori
In basso una foto della mia sperimentazione.
Se avete osservazioni o commenti e soprattutto se sperimentate questa ricetta ... Scrivete, scrivete, scrivete!
Bon Apetit
C_a





Butternut Squash al Forno - Preludio

Qualche giorno fa a lavoro ho chiesto a un mio collega inglese in quale periodo dell'anno posso trovare la zucca, perché improvvisamente mi è tornata alla mente la pasta e zucca di mia madre: semplicemente commovente nel sapore e nel ricordo. Ma con estrema delusione non ha saputo darmi una risposta. Forse ad ottobre; nel frattempo mi ha consigliato di comprare una Butternut Squash, una varietà di zucca poco diffusa in Italia - io non l'ho mai vista almeno nel centro-sud Italia - e qui in Inghilterra è utilizzata per preparare zuppe, purè, ripieno per i ravioli, ma anche per farci il pane e i muffin. Devo dire che questo ha stuzzicato ancor di più la mia fantasia nei confronti di questo ortaggio dalla forma vagamente fallica. Per ora preparerò la Butternut Squah al forno per capirne la consistenza e il sapore e poi vedere cosa mi ispira.
Prima di usare qualsiasi nuovo ingrediente preferisco studiarlo, annusarlo, tastarlo e testarlo, così da tirarne fuori le potenzialità in futuro.
Vi farò sapere.
C_a

lunedì 9 luglio 2012

Cupcakes dell'Italiana


Let's start this blog and finish this Monday in a sweet way.
Vi ho già detto che vivo in Inghilterra al momento quindi l'inglese a volte salterà fuori e credo che in questo caso sia il caso!
La ricetta che vi propongo, la mia prima ricetta, è un dolce: Cupcakes dell'Italiana.

Per la base di 12 cupcakes:
120g burro (a temperatura ambiente)
120g farina
2g di sale
2 uova 
1 busta di vanillina
3g di lievito chimico per dolci
120g zucchero
scorza d 1 limone


Consiglio: La miglior cosa da fare quando si fa un dolce è avere tutti gli ingredienti a temperatura ambiente. Con questa espressione si intende praticamente togliere dal frigo le uova, il burro e perché no, il limone almeno una mezz'oretta prima di lavorarli. Nel caso del burro è importante che testandolo, non opponga resistenza... Che si lasci attraversare dal cucchiaio, forchetta o frusta.
Al momento non posso permettermi un sbattitore quindi vado di polso e bicipite!

PreparazioneLa prima cosa da fare è lavorare il burro e lo zucchero. Sbattere finché lo zucchero smetterà di "graffiare" le pareti della ciotola. Significa che tra lo zucchero e il burro si è creata un'intesa. 
A questo punto entrano in scena le uova, prima una e poi l'altra. Il ruolo delle uova è rendere la relazione tra zucchero e burro più compatta, ancora più soffice e un po' colorata. Incorporare bene.
Aggiungere il lato amaro con la buccia di limone grattugiata e riportare la pace con la busta di vanillina e il sale.
Dopo di ché c'è bisogno di consolidare questa unione: è qui piano piano con pazienza la farina fa il suo: prima sciocca, rende arida e asciutta la superficie, ma piano piano... dà consistenza al tutto e rende tutto più solido.
Ora il passo decisivo: la crescita! Ho utilizzato dei pirottini (stampini di carta) del diametro di 5cm e li ho riempiti fino a metà. Dopo venti minuti a 180 C° i forno ciò che era una fresca storia diventa la base!
A proposito della cottura, io uso sempre lo spaghetto per sondare il terreno.


Per la crema
qui il lato italiano. Invece di fare la classica crema al burro, troppo dolce e impegnativa, ho preferito fare una bella, buona e formosa crema pasticcera.
50g farina
500ml latte intero
6 tuorli
1 baccello di vaniglia
120g zucchero



Consiglio:con gli albumi potreste fare delle meringhe... Io ancora non ho sperimentato. Ma lo farò e vi farò sapere.
Preparazione: nella ciotola mettete i tuorli e poi lo zucchero. Lavorate con la frusta o con lo sbattitore fino a che lo zucchero e i tuorli non saranno diventati insieme una crema quasi bianca... rendetela più pallida che potete. 
Intanto fate bollire il latte con il baccello di vaniglia. Quando sarà caldo tanto da bollire, con uno scolapesce estraete il baccello. Non cercate di farlo con le dita che vi scottate. L'esperienza insegna!
Se state ancora sbattendo le uova e lo zucchero spegnete la fiamma, ma lasciate la pentola sul fornello caldo.
Accendete il fornello medio a velocità media e unite la crema di tuorli e zucchero al latte e sempre con la frusta a velocità 1 continuate a girare. La cosa migliore sarebbe cercare di farlo con una frusta e in maniera energica così da evitare di schizzare latte ovunque. Sempre Esperienza insegna!
Piano piano aggiungete la farina. So che avrete la sensazione che nulla sta succedendo, ma improvvisamente inizierete a vedere il composto sbollentare... E così inizia a respirare, a danzare, a prendere nuova vita e forma. Non smettete mai di girare. Mai! Con una mano girate e con l'altra unite la farina cucchiaio dopo cucchiaio.
Finita la farina inizia un gioco di modulazione del fuoco: per farvi capire. quando il composto inizia a sbuffare evidentemente si sta incazzando, è insofferente, quindi abbassate la fiamma e calmatelo, ma non troppo se no perde la propria verve. Continuate a modulare in questo senso.
Per quanto riguarda la consistenza dipende da voi: secondo me per fare dei buoni cupcakes la crema deve essere solida, per cui quando vedo che i raggi della frusta lasciano una scia evidente, ma non tagliano la crema in due, allora ho raggiunto la consistenza che cercavo.E continuo a girare, girare, fino a che vedo che il calore è scemato abbastanza e la crema può finalmente riposare.

Lasciare raffreddare tutto, base e crema. Solo quando saranno freddi, farcite la base con la crema.

E con questa... inizia la mia avventura sul web. 
Spero che le mie ricette e il mio stile vi siano utili e vi divertano! Se avete commenti, osservazioni da qualsiasi punto di vista... Io sono qui.
Grazie
C_a